sabato 10 dicembre 2011

Il ricatto di Cicchitto

La decisione del governo Monti di continuare a regalare a Berlusconi le frequenze televisive purtroppo non è per niente incomprensibile.
L'altra  sera, nella trasmissione di Corrado Formigli "Piazzapulita", il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto lo ha detto molto chiaramente: “Se prende decisioni provocatorie come questa, il governo se ne va a casa”.
Già c'è da restare basiti a sentir dire che far pagare le frequenze a chi possiede le tv private è una provocazione.
Ma le cose stanno molto peggio, perché la lista delle decisioni che il Pdl considera provocazioni è bella lunga. Cicchitto, per esempio, ha detto pure che il governo provoca e perde la fiducia anche chiedendo di far pagare l'Imu alla Chiesa per i suoi immobili adibiti a scopo commerciale.
Anche la patrimoniale è una provocazione e pure una tassazione non da burletta sui capitali scudati: non se ne parla nemmeno.
Monti può anche sgolarsi dicendo che vuole lo sviluppo. Siccome però il Pdl fa da sempre l'interesse delle corporazioni, che con il loro egoismo bloccano ogni riforma liberale, non se ne farà niente. E infatti nella manovra finora non se ne parla.
Insomma ammesso e non concesso che questo governo imbocchi davvero la strada dello sviluppo e dell'equità, deve fare i conti con i ricatti, visto che si regge per metà sul voto dei berlusconiani. Questo era il motivo per cui secondo noi dell'Italia dei Valori sarebbe stato molto più saggio, oltre che più democratico, andare subito alle elezioni.
Ma siccome così non è stato possibile, la crisi incalza e il governo per ora c'è, deve almeno fare il proprio dovere nei confronti dei cittadini e dimostrare di non essere più ostaggio di Berlusconi e del Pdl. Come? Prima di tutto proprio indicendo l'asta per le frequenze tv, seguendo ciò che la maggioranza degli italiani esige, checché ne dicano Berlusconi e Cicchitto

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