martedì 30 agosto 2011

Eccoli, sono tornati .....

I Leghisti non hanno molto da riscattare (anni universitari, corsi di aggiornamento o professionalizzanti) visto il grado di cultura da loro raggiunto!......e il PDL? Segue a ruota.
gli Italiani sono sempre più orgogliosi di un governo così altamente qualificato!!!
Meditate!

giovedì 18 agosto 2011

Cacciamolo prima che la nave affondi

18 Agosto 2011


Che ci sia bisogno di far quadrare i conti mi pare evidente. Tanto è vero che se noi non rimettiamo a posto i conti rischiamo di andare in bancarotta. Il problema è dove prendere questi soldi. I due canali sono: più entrate e meno uscite. Per quanto riguarda le minori uscite, ci sono una miriade di capitoli di spesa che possono essere evitati.
Ne cito alcuni, a mero titolo esemplificativo, che fanno parte di un disegno di legge che l'Italia dei Valori ha presentato già da un mese e mezzo, che io personalmente ho inviato al presidente del consiglio, che ancora oggi non ha avuto alcuna risposta e che noi chiediamo sia messo all'odg in Parlamento. Sono circa 70 miliardi in tre anni quelli che noi troviamo.
- Le Province? Perché toglierne solo alcune e non tutte?
- I Comuni piccoli? Accorpiamoli, ma subito.
- I parlamentari? Riduciamoli del 50%, ma subito.
- La guerra in Libia piuttosto che in Afghanistan? Che ci andiamo a fare, posto che lì stanno facendo una guerra vera e la nostra Costituzione ci dovrebbe impedire di fare la guerra?
- La miriade di consulenze e incarichi esterni alla Pubblica amministrazione?Perché non le facciamo fare agli impiegati e ai funzionari della Pubblica amministrazione?
- I 25mila, dico 25mila, consiglieri d'amministrazione delle imprese pubbliche? Perché non li riduciamo facendo l'amministratore unico?
- Perché non eliminiamo le comunità montane?
Non sarà perché non ne siamo più capaci?
Ve lo dico dico in dipietrese: fammici andare a me al governo e te lo faccio in 48 ore!
Secondo voi, l'agenzia per le entrate è in grado di far pagare la tassa sui capitali scudati oppure no?
Sicuramente è in grado, se lo si vuole, dal momento che anche queste operazioni sono state fatte attraverso istituti bancari. Basta inserire nella legge l'obbligatorietà, per gli istituti bancari, di rivelare chi sono quelli che hanno usufruito dello scudo fiscale. Perché se uno ha portato i capitali all'estero, evidentemente lo ha fatto perché in Italia non li poteva dichiarare, quindi se paga qualcosa in più, visto che non ha pagato niente e nemmeno le tasse è una cosa buona.
Io però farei anche un'altra cosa che mi ricordo da quando ero magistrato e che riguarda non solo l'Europa ma il mondo intero. Ci sono tanti paradisi fiscali, tanti stati canaglia. Ci dovrebbe essere una regola internazionale, o almeno dovremmo farla noi in Italia, per cui non possono partecipare alle gare pubbliche di forniture di contratti tutti coloro che hanno portato i soldi all'estero e non hanno pagato le tasse. Dobbiamo rendere competitivo l'imprenditore onesto rispetto a quello disonesto.

L'opposizione responsabile è quella che dice che questa manovra non va proprio bene e così com'è non la voteremo mai, ma nello stesso tempo si dichiara disponibile a discuterne, a saldi almeno invariati, però intervenendo in maniera specifica sui vari capitoli di entrate e di uscite.
Io non avrei toccato per niente l'art. 18 e in Parlamento farò ogni tipo di opposizione per impedire che si cancelli di fatto l'art.18 che è una conquista dei lavoratori e la cui eliminazione nulla apporta alla manovra economica. E' solo una furbata.
Ma detto questo, se l'opposizione non è responsabile, fa la fine dell'asino di Buridano, che a furia di dire “questo no” alla fine è morto di fame. E io non voglio far morire di fame gli italiani.
Quanto a Merkel e Sarkozy, i risultati devono vedersi a bocce ferme, perché la politica delle intenzioni e delle dichiarazioni viene svolta tutti i giorni, ma il risultato si vede poi nelle tasche degli italiani e degli europei.
In conclusione voglio dire due cose. La prima riguarda l'opposizione, che in questo momento ha il dovere di individuare un pacchetto di proposte condivise, in modo che tutti uniti possiamo avere più forza nei confronti della maggioranza per indurla a modificare radicalmente questa manovra.
Poi c'è una responsabilità politica: quando la nave affonda e chi la guida dice che va tutto bene come ha fatto Berlusconi l'ultima volta che è venuto in Parlamento, quando il capitano di una nave non ha alcuna cognizione del fatto che la nave sta affondando, non si può fare come sul Titanic e continuare a ballare. Bisogna sostituire il capitano. Bisogna cambiare il governo.

Postato da Antonio Di Pietro

martedì 16 agosto 2011

Premio Gelmini sarta subito

"Non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di noi!"
Arriva, dunque, sull'onda del successo dell'anno scorso, la II edizione del Premio di satira Gelmini sarta subito! + si taglia + si raglia.
Siamo un gruppo di insegnanti che, anche grazie ad un piccolo premio di satira, cercano di dare voce ad una scuola agonizzante ma ancora capace di stupire. Vi saremmo estremamente grati se poteste dare visibilità alla nostra iniziativa, aderendo al gruppo“Premio Gelmini sarta subito! II Edizione”, estendendo l’invito a tutti i vostri contatti, pubblicando il link. Un saluto cordialissimo :)
Guglielmo La Cognata, Marinella Spina, Giovanni Lo Castro
https://www.facebook.com/pages/PREMIO-GELMINI-SARTA-SUBITO-II-EDIZIONE/230691160287603



PREMIO DI SATIRA GELMINI SARTA SUBITO!
PIU’ SI TAGLIA PIU’ SI RAGLIA
II EDIZIONE

Art. 1) Fateci ridere, liberateci dalle ragnatele mentali, stupiteci. Ogni cosa ha sempre un’altra faccia, come la luna. E’ questo il lato delle cose che genera meraviglia.

Art. 2) La partecipazione al concorso è assolutamente gratuita e aperta a tutti coloro i quali non hanno Ketchup nelle vene.

Art. 3) L’obiettivo di fondo di questa sfida all’ultimo neurone è quello di utilizzare la forza comunicativa della satira per coinvolgere il personale docente e non docente, le famiglie, gli studenti, tutti coloro i quali non hanno il quoziente intellettivo di una nespola, in una discussione critica sui rischi e le opportunità legate ai rilevanti cambiamenti che investiranno l’universo formativo, il luogo dove i sogni imparano a camminare. Pertanto, il contenuto dell’opera deve essere inscindibilmente connesso al tema scelto quest’anno: “Non più precari nella scuola pubblica ma scuola pubblica nella precarietà ”.

Art. 4) Sono ammesse poesie, battute, filastrocche, slogan, video, barzellette, brevi epigrammi, vignette, canzoni, miniracconti, qualunque parto creativo, purché di lunghezza tassativamente non superiore a 30 righe da 60 battute (una cartella, spazi inclusi). Ogni partecipante può inviare più contributi
(anche in lingua straniera, dialetto o “gotico vampirico”, purché accompagnato da traduzione italiana).

Art. 5) Gli scritti vanno inviati esclusivamente via e-mail, in formato .doc, entro e non oltre il 25 Settembre 2011, al seguente indirizzo: gelmini.sarta.subito@hotmail.it. Ogni candidato deve allegare all’elaborato un breve curriculum, i dati anagrafici e una dichiarazione firmata attestante che l’opera è di esclusiva produzione personale, inedita, mai premiata in altri concorsi.

Art. 6) La valutazione delle opere è affidata al giudizio insindacabile e inappellabile della giuria, i cui nomi verranno resi noti il giorno della premiazione.

Art. 7) I primi classificati riceveranno come premio oltre l’attestato, la coppa e la pubblicazione on line dell’opera, la visibilità garantita dalla partecipazione al concorso di idee e … una sorpresa indimenticabile! L’attribuzione dei premi è subordinata, pena la decadenza, alla presenza dei vincitori (o di loro delegati) alla cerimonia conclusiva.
La premiazione si terrà in data e luogo da destinarsi, indicativamente a Catania intorno alla prima metà di ottobre. Luogo e giorno precisi verranno comunicati direttamente ai vincitori via e mail; gli altri concorrenti potranno verificarli su Facebook, digitando“Premio Gelmini sarta subito! II edizione”, oppure richiederli per posta elettronica all’indirizzo: gelmini.sarta.subito@hotmail.it .

Art. 8) Pur garantendo la massima attenzione, la Segreteria declina ogni responsabilità per l’eventuale smarrimento degli elaborati

Art. 9) Ogni autore è responsabile del contenuto delle proprie opere. Non verranno presi in considerazione gli scritti pervenuti in ritardo, che violano le regole del bando, che si collocano al di là dei confini della decenza e del buon gusto.

Art. 10) I diritti delle opere che partecipano al concorso restano di completa ed esclusiva proprietà degli autori, ad eccezione di quelli concernenti la pubblicazione a stampa e/o on line (a cura degli organizzatori del premio, senza alcun compenso per gli autori).

Art. 11) Con l’invio degli elaborati partecipanti al premio, l’interessato acconsente, ai sensi della normativa vigente sulla privacy, al trattamento dei dati personali, limitatamente agli scopi del concorso in oggetto. I dati dei concorrenti non verranno comunicati né diffusi a terzi e in qualsiasi momento si potrà chiedere l’aggiornamento o la cancellazione, scrivendo alla nostra segreteria.

Art. 12) L’organizzazione si riserva il diritto di apportare modifiche al presente regolamento, qualora dovessero verificarsi circostanze contingenti non previste. In tal caso, verrà data tempestiva comunicazione agli interessati.

Art. 13) Con l’invio dell’elaborato l’autore attesta, sotto la propria responsabilità, che l’opera è in regola con le norme del bando di concorso, che ne ha preso visione e che ne accetta ogni sua parte. Per quanto non esplicitamente dichiarato è abilitata a decidere, in piena autonomia, la segreteria del Premio.

Art. 14) Per eventuali informazioni potete rivolgervi all’indirizzo e-mail: gelmini.sarta.subito@hotmail.it .

Art. 15) BUON DIVERTIMENTO!

un ringraziamento al gruppo "scillipotter"

giovedì 11 agosto 2011

Le anatre zoppe

Crisi, da Tremonti nessuna ricetta
Anche Bossi boccia l’intervento
Bersani: "Fate pagare a chi avete regalato in questi anni". Casini: "Cominciate dall'abolizione delle province"
Tremonti riferisce davanti alle Commissioni Affari costituzionali e bilancio
Un intervento “troppo fumoso”. La sonora bocciatura arriva da Umberto Bossi. Il leader del Carroccio non usa mezzi termini per commentare l’intervento di Giulio Tremonti alle commissioni congiunte, di Camera e Senato, Affari costituzionale e Bilancio sulla crisi. “Tremonti non ha ancora deciso. Lui e il premier non hanno ancora deciso”. Certo è “che se si toccano le pensioni non si toccano i ricchi ma si colpiscono i poveri”.

Il senatùr si è poi riunito con Roberto Calderoli, i capigruppo e il presidente della commissione Bilancio della Camera Giancarlo Giorgetti. A loro si è poi aggiunto anche Tremonti. Bossi ha sottolineato come le difficoltà degli ultimi giorni a suo avviso siano solo “un tentativo per far cadere il governo”. Temo, ha detto, “che la lettera” inviata dalla Bce “sia stata fatta a Roma”. Un “tentativo di far saltare il governo”. Un tentativo, gli viene chiesto, che arriva da parte interna o internazionale? E’ l’Europa che spinge troppo? “No”, risponde Bossi secondo il quale “Draghi da qui è andato in Europa ma è sempre a Roma”.
da " Il Fatto Quotidiano" dell'11 Agosto 2011
Un governo senza storia, guidato da un premier senza vergogna, insegue un obiettivo senza speranza...... oggi c'è in ballo molto di più del destino di un governo. In gioco, qui come nel resto d'Europa, c'è il risparmio e il lavoro delle famiglie, il mercato e gli investimenti delle imprese. La "posta" è l'Italia. Una posta troppo alta e troppo importante, per lasciarla ancora nelle mani di Berlusconi, Bossi, Tremonti

Gianmario

lunedì 8 agosto 2011

Che umiliazione!

Altro che Stato commissariato:l'Italia sembra di più una colonia tedesca o francese. La linea del governo la detta la Merkel e i nostri geni della finanza, leggi Tremonti e qualche buontempone del PDL, fanno ancora una volta retromarcia: a 2 giorni dalla famosa informativa di Berlusconi, il quale negava di anticipare il rientro nei parametri europei,lo stesso B. deve stare ai patti decisi dalla BCE: o fai come diciamo noi oppure non interveniamo a comprare i tuoi BTP. Abbiamo scoperto ora che non abbiamo un governo italiano ma francotedesco. ....e Bossi che dice? ora è più che mai europeista. Fa decisamente specie che il senatur debba cantare "meno male che la Merkel c'è"
Che vergogna!!
Meditate

domenica 7 agosto 2011

Il Podestà Forestiero

di Mario Monti



I mercati, l'Europa. Quanti strali sono stati scagliati contro i mercati e contro l'Europa da membri del governo e della classe politica italiana! «Europeista» è un aggettivo usato sempre meno. «Mercatista», brillante neologismo, ha una connotazione spregiativa. Eppure dobbiamo ai mercati, con tutti i loro eccessi distorsivi, e soprattutto all'Europa, con tutte le sue debolezze, se il governo ha finalmente aperto gli occhi e deciso almeno alcune delle misure necessarie.
La sequenza iniziata ai primi di luglio con l'allarme delle agenzie di rating e proseguita con la manovra, il dibattito parlamentare, la riunione con le parti sociali, la reazione negativa dei mercati e infine la conferenza stampa di venerdì, deve essere stata pesante per il presidente Berlusconi e per il ministro Tremonti. Essi sono stati costretti a modificare posizioni che avevano sostenuto a lungo, in modo disinvolto l'uno e molto puntiglioso l'altro, e a prendere decisioni non scaturite dai loro convincimenti ma dettate dai mercati e dall'Europa.

Il governo e la maggioranza, dopo avere rivendicato la propria autonoma capacità di risolvere i problemi del Paese, dopo avere rifiutato l'ipotesi di un impegno comune con altre forze politiche per cercare di risollevare un'Italia in crisi e sfiduciata, hanno accettato in questi ultimi giorni, nella sostanza, un «governo tecnico». Le forme sono salve. I ministri restano in carica. La primazia della politica è intatta. Ma le decisioni principali sono state prese da un «governo tecnico sopranazionale» e, si potrebbe aggiungere, «mercatista», con sedi sparse tra Bruxelles, Francoforte, Berlino, Londra e New York.

Come europeista, e dato che riconosco l'utile funzione svolta dai mercati (purché sottoposti a una rigorosa disciplina da poteri pubblici imparziali), vedo tutti i vantaggi di certi «vincoli esterni», soprattutto per un Paese che, quando si governa da sé, è poco incline a guardare all'interesse dei giovani e delle future generazioni. Ma vedo anche, in una precipitosa soluzione eterodiretta come quella dei giorni scorsi, quattro inconvenienti.

Scarsa dignità . Anche se quella del «podestà forestiero» è una tradizione che risale ai Comuni italiani del XIII secolo, dispiace che l'Italia possa essere vista come un Paese che preferisce lasciarsi imporre decisioni impopolari, ma in realtà positive per gli italiani che verranno, anziché prenderle per convinzione acquisita dopo civili dibattiti tra le parti. In questo, ci vorrebbe un po' di «patriottismo economico», non nel fare barriera in nome dell'«interesse nazionale» contro acquisizioni dall'estero di imprese italiane anche in settori non strategici (barriere che del resto sono spesso goffe e inefficaci, una specie di colbertismo de noantri ).

Downgrading politico . Quanto è avvenuto nell'ultima settimana non contribuisce purtroppo ad accrescere la statura dell'Italia tra i protagonisti della scena europea e internazionale. Questo non è grave solo sul piano del prestigio, ma soprattutto su quello dell'efficacia. L'Unione europea e l'Eurozona si trovano in una fase critica, dovranno riconsiderare in profondità le proprie strategie. Dovranno darsi strumenti capaci di rafforzare la disciplina, giustamente voluta dalla Germania nell'interesse di tutti, e al tempo stesso di favorire la crescita, che neppure la Germania potrà avere durevolmente se non cresceranno anche gli altri. Il ruolo di un'Italia rispettata e autorevole, anziché fonte di problemi, sarebbe di grande aiuto all'Europa.

Tempo perduto . Nella diagnosi sull'economia italiana e nelle terapie, ciò che l'Europa e i mercati hanno imposto non comprende nulla che non fosse già stato proposto da tempo dal dibattito politico, dalle parti sociali, dalla Banca d'Italia, da molti economisti. La perseveranza con la quale si è preferito ascoltare solo poche voci, rassicuranti sulla solidità della nostra economia e anzi su una certa superiorità del modello italiano, è stata una delle cause del molto tempo perduto e dei conseguenti maggiori costi per la nostra economia e società, dei quali lo spread sui tassi è visibile manifestazione.



Crescita penalizzata . Nelle decisioni imposte dai mercati e dall'Europa, tendono a prevalere le ragioni della stabilità rispetto a quelle della crescita. Gli investitori, i governi degli altri Paesi, le autorità monetarie sono più preoccupati per i rischi di insolvenza sui titoli italiani, per il possibile contagio dell'instabilità finanziaria, per l'eventuale indebolimento dell'euro, di quanto lo siano per l'insufficiente crescita dell'economia italiana (anche se, per la prima volta, perfino le agenzie di rating hanno individuato proprio nella mancanza di crescita un fattore di non sostenibilità della finanza pubblica italiana, malgrado i miglioramenti di questi anni). L'incapacità di prendere serie decisioni per rimuovere i vincoli strutturali alla crescita e l'essersi ridotti a dover accettare misure dettate dall'imperativo della stabilità richiederanno ora un impegno forte e concentrato, dall'interno dell'Italia, sulla crescita.



07 agosto 2011 13:39

meditate!

venerdì 5 agosto 2011

Bicchiere mezzo vuoto

Più informazioni su: Anticipo Manovra Economica, antonio di pietro, Giulio Tremonti, Italo Bocchino, silvio berlusconiAnticipo della manovra, reazioni contrastanti
“Irresponsabile” per il Pd, ok da Fli
Enrico Letta: "Bicchiere mezzo vuoto, ma siamo pronti a collaborare". Durissimo Nichi Vendola: "Mentre il paese va verso il baratro, proporre una modifica costituzionale è una castroneria". Bocchino favorevole: "Un segnale di discontinuità". Pdl compatto con Berlusconi e Tremonti. Bocciatura senza appello dalla Cgil
Prime reazioni, contrastanti, alla conferenza stampa indetta a sorpresa dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Anticipare la manovra al 2013 “senza correzioni è da irresponsabili”, afferma in una nota il Pd. Chiarisce Enrico Letta, intervistato al Tg di La7: ”Un bicchiere mezzo vuoto. Abbiamo ascoltato qualche buon proposito, ma la fame dei mercati non si placa con le parole e una proposta di riforma costituzionale. Unica novità l’anticipo della manovra, il resto sono solo segnali. In realtà il vero nodo è mettere in campo sono le riforme che ci chiedono l’Unione Europea e la Bce”. Letta ha anche definito “molto grave” che la decisione di Berlusconi sia arrivata “solo oggi e non due giorni fa in Parlamento, due giorni che sono stati un disastro sui mercati per l’Italia”. Il Pd, comunque, “sarà la prossima settimana in Parlamento con le sue proposte, collaborerà se sarà possibile per cambiare una manovra che consideriamo iniqua e incapace di aiutare la crescita”.

Molto critico l’intervento di Nichi Vendola per Sel: ”Stiamo correndo velocemente verso il baratro e il governo Berlusconi ci intrattiene con una sorta di talk show con nefaste divagazioni su modifiche alla Costituzione. Oggi è andata in onda una pagina di letteratura fantascientifica”, ha proseguito. “Il paese è alla deriva e loro immaginano di introdurre come norma di rango costituzionale l’obbligo del pareggio di bilancio. Si tratta di una gigantesca castroneria”. Per il presidente della Regione Puglia, bisogna invece stimolare la crescita e l’occupazione: “Se si continua a strangolare il ceto medio e il lavoro dipendente, se si inibisce il futuro lavorativo dei giovani, se non si immette ossigeno nell’economia reale, l’Italia non si salverà. Respirare oggi per l’Italia significa innanzitutto sgomberare il campo da questo governo e da questa classe dirigente”.

Drastica anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. ”Non possiamo che confermare che questo governo fa male al paese”, afferma. “Un governo che fino a ieri negava la crisi oggi annuncia provvedimenti dettati da altri paesi e dalle Istituzioni europee. Dietro gli ennesimi annunci di riforme costituzionali l’unica notizia è l’anticipazione della manovra, con la delega assistenziale con minaccia su quella fiscale. La conferma di una politica iniqua e depressiva che scarica sui più deboli i costi della crisi”. La Camusso definisce poi “un giallo, con finale già visto in questi anni, l’annuncio di un testo al Senato sul mercato del lavoro, ovvero una ingerenza nel ruolo delle parti sociali e l’ennesimo annuncio di tentativo di divisioni”.

Per l’Idv, Antonio Di Pietro parla di “annuncio delle riforme con i fichi secchi”. Il vero problema, ha aggiunto, “è che i mercati non si fanno prendere in giro. Infatti dei quattro punti indicati dal governo solo uno è valido: quello che anticipa le misure della manovra dal 2014 al 2013”. Secondo Di Pietro, sarebbe invece “indispensabile avviare subito le riforme che servono davvero, a partire dall’abolizione delle province”.

Positivo, invece, il giudizio di Italo Bocchino per Futuro e libertà: ”La conferenza stampa di Berlusconi e Tremonti rappresenta oggettivamente un segnale di discontinuità da cui emerge maggior senso di responsabilità da parte del governo. Futuro e Libertà ritiene di avere il dovere verso gli italiani e verso la Nazione di cogliere questo segnale nella speranza che non si tratti dell’ennesimo proclama”. Fli apprezza in particolare l’inserimento dell’obbligo di pareggio di bilancio nella Costituzione e l’anticipo dell’equilibrio economico, “due proposte da noi precedentemente avanzate”. Restano però forti dubbi sulle misure previste dalla manovra per raggiungere il pareggio, “troppo sbilanciate verso le tasse e troppo timide nel taglio della spesa pubblica. Temiamo che senza cambiare radicalmente le misure previste si rischi una fase recessiva che avrebbe serie ripercussioni sociali”.

Pieno consenso a Berlusconi e Tremonti arriva dal Pdl: “Un piano di riforme tempestive ma di carattere strutturale è la migliore risposta allo sconvolgimento di un mondo che sta cambiando con una velocità fino a poco fa inimmaginabile”, afferma Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario al Senato. Per il presidente Maurizio Gasparri “l’azzeramento del deficit, le deleghe in materia assistenziale e tutte le altre misure sono una garanzia di stabilità per il nostro Paese, di controllo per i conti pubblici, di validità delle iniziative che sono state varate e di quelle che dovessero essere aggiunte ulteriormente”.

da "Il Fatto Quotidiano" del 5 Agosto 2011

Chiediamo ancora l'aiuto di tutti

Come sapete Sel , insieme con IDV , alcuni esponenti prodiani ed altri della società civile ha depositato in Cassazione:. due quesiti referendari per l'abrogazione della cosiddetta legge porcellum .Il referendum è l'ultima occasione per tentare di cambiare una legge elttorale che ci ha consegnato un parlamento di nominati portanto al livello più basso il rapporto di fiducia tra i cittadini e gli organismi parlamentari. Nel frattempo il PD ha depositato una proposta di legge elettorale basata sui sistema a doppio turno e una sorta di diritto di tribuna, il cui unico scopo è quello di ridare centralità al PD e tenersi le mani libere da una coalzione alternativa .Con il doppio turno,infatti, la coalzione si decide solo dopo il primo turno,espropriando ancora una volta i cittadini del diritto di sciegliere la coalizione.Purtroppo i tempi che abbiamo a disposizione sono assolutamente ristretti. Le firme per via delle norme referendarie che impediscono di presentare referendum negli ultimi tre mesi dell'anno e nell'anno precedente alle elezioni politiche devono essere consegnate entro il 30 settembre. Quindi abbiamo a disposizione pochissimi giorni per organizzare la campagna e raccoglere le firme necessarie. I moduli vi sono stati inviati oggi, in modo da poter partire subito.Nei moduli troverete il vademecum per la raccolta firme.Vi ricordo che la prima operazione è quella della vidimazione dei moduli c/o il Segretario comunale, o in Corte d'Appello o in Tribunale. Buon lavoro Per il coordinamento nazionale Loredana De Petris SEL Piemonte

mercoledì 3 agosto 2011

Mago Merlino

Oggi Mr. B. è andato alle Camere per un'urgente informativa del governo:tutti hanno atteso pazientemente.
Speravamo che Mr. B ci dicesse che effettivamente il Governo si è occupato poco della crisi, troppo impegnato a blindare il Parlamento su questioni che gli Italiani non capiscono perchè senza effetti ai loro problemi.
Speravamo che Mr. B. ci riferisse che si può bloccare l'attacco degli speculatori, dimostrando autorevolezza e capacità politiche a fare delle scelte giuste e non inique.
Speravamo che Mr. B. non ci riferisse i soliti complimenti delle altre nazioni europee sulla manovra del governo italiano per poi bocciarla sui mercati.Speravamo che Mr.B. non ci dicesse che le banche sono solide e che le famiglie italiane non sono in sofferenza grazie alla loro predisposizione al risparmio. Speravamo che Mr. B. non raccontasse menzogne sull'intervento del governo nel salvataggio di molte imprese e quindi di molti posti di lavoro.
Speravamo che Mr. B. si presentasse agli Italiani con senso di responsabiltà senza falso ottimismo e con una ricetta in grado di superare questo gravissimo tempo di crisi, peggiore della crisi del '92. Invece il novello Mago Merlino ha proferito la sua formula magica: crescita! Ma non ha detto come ottenere quella crescita. Non basta in questo Paese dire abracadabra per superare le difficoltà , forse è sufficiente nel suo?!