giovedì 17 marzo 2011

Contributo di SEL per il dibattito sull'energia nucleare


Al Presidente del Consiglio Comunale
di …..........................................



ORDINE DEL GIORNO



oggetto: Tutela del territorio del Comune di..................... e di quelli  limitrofi da insediamenti per la produzione di energia nucleare e lo stoccaggio di materiale radioattivo e Piano Energetico ComunaleDichiarazione di territorio comunale denuclearizzato



Premesso che:
-il governo ha deciso per un ritorno del nucleare nel nostro Paese, con un obiettivo dichiarato di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. Per arrivare a questo obiettivo l’Italia dovrebbe localizzare e costruire sul territorio nazionale 8 reattori come quello attualmente in costruzione in Finlandia (il più grande al mondo);


-         i tragici eventi avvenuti recentemente in Giappone hanno messo in evidenza i rischi relativi alla produzione di energia elettrica proveniente da centrali nucleari, anche in presenza di avanzati sistemi di sicurezza ; ….riportando equilibrio informativo su queste tematiche;
-        se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, dirotterebbe sull’atomo anche le insufficienti risorse economiche destinate allo sviluppo delle rinnovabili e al miglioramento dell’efficienza energetica,abbandonando di fatto le uniche soluzioni praticabili per ridurre in tempi brevi le emissioni climalteranti, al fine di innovare profondamente il sistema energetico nazionale e costruire quella struttura imprenditoriale diffusa che garantirebbe la creazione di molti posti di lavoro (sul modello di quanto fatto in Germania dove ad oggi sono impiegati tra diretto e indotto circa 250.000 lavoratori)Una struttura imprenditoriale che ha preso il via in questi ultimi anni anche in Italia e che in  questo momento sta  esprimendo una grande  vitalità  con la nascita di numerose imprese operanti nel settore delle fonti energetiche rinnovabili, richieste dal mercato, pur dipendendo ancora in parte da misure incentivanti che il Governo ha recentemente (e incomprensibilmente!) messo in discussione;




Preso atto che:
-         con l'art. 7 del decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008, con gli art. 25, 26 e 29 della Legge n.99 del 23 luglio 2009,  con il decreto legislativo n.31 de 15 febbraio 2010, il Governo Italiano ha avviato la "Strategia energetica nazionale" affermando l'intento di tornare alla produzione elettronucleare in Italia; 

-         con la sentenza n. 33/2011 del febbraio 2011 la Corte Costituzionale ha sancito l' illegittimità di una parte del decreto 15 febbraio 2010, n. 31, « Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi [...] » laddove non prevede che la Regione interessata, anteriormente all’intesa con la Conferenza unificata, esprima il proprio parere in ordine al rilascio dell’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio degli impianti nucleari.


Considerato che:
-           in Piemonte sono presenti 4 siti nucleari nelle località di Bosco Marengo (AL); Trino Vercellese (VC), Saluggia (TO);
-           una percentuale non inferiore all'80% delle scorie nucleari italiane sono presenti in Piemonte;
-           allo stato attuale non è stato individuato il sito nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari;
-          il Piemonte rappresenta l'area con profili di rischio sismico più contenuto in rapporto al resto del Paese e quindi più favorevole all’allocazione delle nuove centrali nucleari;
-           la tecnologia su cui vuole puntare il governo italiano è quella di “terza generazione evoluta” che  non ha risolto nessuno dei problemi noti da anni. In particolare par quanto concerne la sicurezza permangono problemi irrisolti e denunciati dalle Agenzie per la Sicurezza Nucleare di Francia, Finlandia e Gran Bretagna;


Evidenziato  che:
- rimangono anche tutti i problemi legati alla contaminazione “ordinaria” delle centrali nucleari in
seguito al rilascio di piccole dosi di radioattività durante il normale funzionamento dell’impianto a
cui sono esposti i lavoratori e la popolazione che vive nei pressi;



- non esistono poi ad oggi soluzioni concrete al problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi
derivanti dall’attività delle centrali o dal loro decomissioning. Le circa 250mila tonnellate di rifiuti
altamente radioattivi prodotte fino ad oggi nel mondo sono tutte in attesa di essere conferite in siti di
smaltimento definitivo, stoccati in depositi “temporanei” o lasciati negli stessi impianti dove sono
stati generati. Lo stesso vale ovviamente anche per il nostro Paese che conta secondo l’inventario
curato da Apat circa 25mila m3 di rifiuti, 250 tonnellate di combustibile irraggiato - pari al 99% della
radioattività presente nel nostro Paese -, a cui vanno sommati i circa 1.500 m3 di rifiuti prodotti
annualmente da ricerca, medicina e industria e i circa 80-90mila m3 di rifiuti che deriveranno dallo
smantellamento delle 4 ex centrali e degli impianti del ciclo del combustibile;


-         Le liste dei siti per nuovi impianti e per stoccaggio di scorie diffuse nei mesi scorsi e che prevedevano Trino Vercellese come nuovo impianto e più genericamente il Monferrato come deposito per le scorie, non sono mai state smentite;
-         Oltre al problema legato alla sistemazione definitiva delle scorie, esiste anche la necessità di
rendere inutilizzabile il materiale fissile di scarto per evitarne il possibile uso a scopo militare,

a maggior ragione in uno scenario mondiale in cui il terrorismo globale è una minaccia attualissima;


Il Consiglio Comunale di ….........................
impegna il Sindaco e la Giunta
-         ad attivarsi immediatamente presso il Presidente della Regione Piemonte affinché, anche a seguito della sentenza n. 33/2011 della Corte Costituzionale, esprima formalmente al Governo parere negativo in ordine a qualsiasi ipotesi di nucleare in Piemonte;
-         ad attivarsi presso il Governo ed in tutte le sedi opportune al fine di escludere la Regione Piemonte  ed in particolare il territorio del comune di............. e quelli limitrofi dai possibili siti destinati alla produzione di energia nucleare ed allo stoccaggio di materiali radioattivi;
-         a dotarsi di un piano energetico comunale atto a promuovere ed incentivare la produzione da fonti di energie rinnovabili.

- a dichiarare il “territorio comunale denuclearizzato”, contrario quindi alla produzione di energia nucleare;
- a vietare su tutto il territorio comunale l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica;
- a garantire la massima trasparenza e partecipazione nel processo di individuazione di siti di
stoccaggio per i rifiuti radioattivi, derivanti anche dal decommissioning delle centrali dismesse dopo
il referendum del 1987.

Nessun commento:

Posta un commento