lunedì 19 settembre 2011

La favola dei due B.

Riproponiamo un articolo di Nando dalla Chiesa del 17 Febbraio scorso su "Il Fatto Quotidiano" da leggersi con cura e attenzione.


"Scena prima. In Brasile c’è un signore famoso. Da tempo lo reclama la giustizia italiana. Che lo ha giudicato colpevole di avere compiuto, tanti anni fa, delitti favoriti dal clima dei tempi. Di avere partecipato all’assassinio di un po’ di persone per finalità di terrorismo. L’uomo però non ne vuole sapere di pagare il conto dei tribunali. Protesta rabbiosamente la sua innocenza. I reati che gli vengono attribuiti non li ha mai commessi. Se li sono inventati dei giudici che invece di svolgere in serenità la propria funzione lo perseguitano da decenni. Quanto alla lotta armata, fu scelta quasi obbligata per un coerente democratico, in un paese – l’Italia – schiacciato da leggi e tribunali speciali come una dittatura latino-americana. Perciò fu (ed è) persecuzione politica. Sottoscrivono intellettuali politici e giornali (stranieri).

Scena seconda. In Italia c’è un signore famoso. Da tempo lo reclama la giustizia italiana. Che lo accusa, in attesa dei processi, di avere compiuto recentemente delitti favoriti dal clima dei tempi. Concussione, uso della prostituzione minorile, corruzione in atti giudiziari, ecc. Lui però non ne vuole sapere di affrontare i suoi giudici. Protesta rabbiosamente la sua innocenza. I reati che gli vengono attribuiti non li ha mai commessi. Se li sono inventati dei giudici che, invece di svolgere in serenità la propria funzione, lo perseguitano da decenni. E questo è possibile solo perché l’Italia è un paese illiberale, nelle mani di magistrati sovversivi e dominato dalle stesse pratiche della Germania comunista. Una persecuzione politica. Sottoscrivono intellettuali politici e giornali (italiani).

Iniziano tutti e due per B. Il primo ha commesso delitti infinitamente più gravi. Perché era un assassino terrorista. Il secondo invece, accusato di reati minori, fa il capo del governo e ha verso la giustizia della Repubblica lo stesso atteggiamento del primo. E come lui sfregia e insulta la democrazia italiana davanti al mondo. Sono le facce dell’anti-Stato."

Meditate.

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